Tra zafferano, erbe aromatiche e tappeti persiani, ci piace pensare ai bazar in Iran come a una romantica reminiscenza medievale della via (o vie) della seta, i percorsi che mercanti, filosofi, religiosi e artisti di ogni genere attraversavano con il loro carico di beni e idee.
Come molti altri sussulti di genuinità e attaccamento alle tradizioni, i bazar in Iran sono ancora dov’erano in origine, e forse neanche troppo diversi a qualche secolo fa.
Essendo i mercati uno dei primi luoghi che visito in qualunque Paese mi trovi, l’Iran non ha fatto eccezione e, anche qui, ogni città che mi ha ospitata è stata fotografata prima dal punto di vista della sua quotidianità piuttosto che da quanti siti UNESCO poteva sfoggiare.
Sono tanti gli aspetti di una società che si intersecano in una sola mattina al mercato, soprattutto nel crogiolo di razze, etnie e culture che è la Repubblica Islamica, dagli ingredienti che si preparano a imbandire le tavole del posto alla contrattazione dei prezzi, agli scambi di beni e battute. Profumi, colori, sapori e scorci di un trantran che si ripete tutti i giorni dalla mattina alla sera.
Come è mia consuetudine, oltre alle fotografie, anche nei bazar in Iran mi sono anche concessa un po’ di shopping che mi ha fatto tornare a casa con la valigia piena di erbe, spezie, zafferano, oggetti utili tipo i piccoli mortai in marmo per lo zafferano, e altri oggetti meno utili come piatti da appendere, che però stanno abbellendo e “persianizzando” casa mia sempre di più dopo ogni viaggio.
Questo post vuole essere una piccola carrellata dei bazar in Iran che più mi è piaciuto visitare e perché li consiglio.
Grand Bazar di Teheran
Forse il padre di tutti i bazar in Iran, il Grand Bazar di Teheran, in persiano Bazar-e Bozorg, è uno di quei posti che per varie ragioni si è guadagnato lo status di monumento da non perdere. Il mercato principale della capitale iraniana, infatti, nella bellezza dei suoi intricati 20 chilometri quadrati, è decisamente monumentale. Il cuore dell’economia del Paese, durante la Rivoluzione Islamica del 1979 i commercianti del bazar hanno chiuso battenti per creare instabilità e far crollare l’economia nazionale (e lo scià). Un immenso dedalo di vicoli traboccanti di negozi, clienti, prodotti di ogni tipo e carretti pieni di mercanzia che vanno e che vengono, se siete indecisi su cosa vedere a Teheran, state pure sicuri che il Grand Bazar è in cima alla classifica. Un avvertimento però, preparatevi psicologicamente perché è un bazar nel vero senso della parola: non c’è un momento di tranquillità o di minore affollamento, è sempre una baraonda di clienti, fattorini, venditori, pistacchi e tappeti persiani.
Grand Bazar di Tabriz
Tra i tanti storici bazar in Iran, quello di Tabriz è il più antico, e questa da sola è in sé una ragione per visitarlo, anche se non l’unica.
Oltre a essere una profusione di spezie, erbe e tappeti, il bazar principale di Tabriz è anche stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2010 per il suo ruolo determinante di snodo commerciale tra i mercanti che percorrevano la Via della Seta. Operativo già dal XIII secolo, il Grand Bazar di Tabriz è situato in un affascinante complesso costruito in stile architettonico tradizionale in mattoni, e ancora oggi è il posto migliore per comprare i tappeti persiani “Tabriz”.
Bazar Vakil di Shiraz
Essendo una delle attrazioni più importanti della città, è probabile che il Bazar Vakil di Shiraz sia incluso nel vostro itinerario ancora prima di partire. Con tutto ciò, questo bazar è molto grande, quindi sicuramente, in un giorno solo e infilato insieme alle tante attrazioni, ne vedrete una minima parte. Situato nel centro città, in Darb’e Shahzadeh vicino alla moschea Vakil, il mercato di Shiraz risale alla dinastia Zand nel XVIII secolo, e ne è considerato uno dei capolavori. Parte del complesso noto con il nome di “Vakil”, voluto dallo scià Karim Khan come un quartiere dedicato al popolo, fonti storiche stabiliscono tuttavia le origini del bazar già nell’XI secolo. Anche qui, tra spezie, tappeti persiani, oggetti da cucina in rame e pezzi di antiquariato, avrete un bel po’ da fare.
Bazar di Isfahan
Retaggio del periodo di maggior splendore della dinastia dei Safavidi, il Bazar di Isfahan è stato una tappa della Via della Seta. A Isfahan, la gente sa decisamente come prendere i turisti (e i clienti). In realtà l’ha sempre saputo, e ce lo fa capire la stessa posizione del bazar, tutto intorno a quella che sin dall’epoca dello scià Abbas è stato il cuore pulsante della città, Piazza Imam. Mentre oggi è una collezione di souvenir per tutti i gusti e tutte le tasche, e anche tra i primi consigli su cosa visitare a Isfahan, la presenza di artigiani del metallo, artisti, pittori, scultori e workshop di tappeti ne ricorda inevitabilmente il ruolo di tappa principale dei percorsi commerciali in epoca medievale e centro nevralgico della città durante la dinastia Safavide.
Questo, molto probabilmente, sarà uno dei vostri bazar in Iran preferiti.
Grand Bazar di Yazd
Anch’esso tra i bazar in Iran che furono tappa del famoso tragitto di beni e commercianti dall’Asia all’Europa, il Grand Bazar di Yazd comprendeva anche un caravanserraglio, una sorta di locanda dedicato ai mercanti in viaggio per riposarsi, rigenerarsi e rifocillarsi prima di riprendere le loro attività di vendita e la loro strada verso la prossima destinazione. A quei tempi, viaggiare in Iran, o in Asia in generale, non era certo semplice, e spesso le carovane di mercanti erano preda di ladri che altro non aspettavano se non il loro passaggio in zone deserte. Tra i bazar iraniani, anche quello di Yazd è sicuramente da vedere, con le sue meraviglie in termeh, tessuto in seta o misto lana/seta finemente decorato che la gente del posto usa per abbellire tavoli, muri, divani, i suoi negozi di oro e le sue ceramiche. Situato tra la moschea e la scuola Khan, il mercato è uno dei posti più antichi e interessanti del centro di Yazd.
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