Libri sull’Iran, per capirne un po’ di più

Paese affascinante che non manca mai di stuzzicare la nostra curiosità, per molti l’Iran è ancora quella terra misteriosa e inaccessibile che vorremmo visitare ma che, allo stesso tempo, temiamo. Con una storia antica costellata di figure leggendarie, una bellissima architettura e potenti re, e con una storia moderna inevitabilmente plasmata dalla controversa Rivoluzione Islamica, esistono tantissimi libri sull’Iran che vi faranno innamorare ancora prima che ci andiate.

Anche dopo diversi viaggi in Iran, non mi stanco mai di leggere, fare ricerche e imparare sempre di più su questo Paese bellissimo e orgoglioso. Sia che siate amanti di storia, di arte, architettura, amanti dei viaggi avventurosi o culturali, potete stare sicuri che l’Iran ha qualcosa per chiunque, e i libri sull’Iran o di letteratura persiana non avranno altro risultato che stimolare ancora di più la vostra curiosità.

Partendo dai più importanti esempi di letteratura persiana fino agli scrittori moderni che in qualche modo danno la loro opinione su questa complicata realtà, questi sono i libri che mi sento di consigliare a chi volesse capirne di più prima di andare in Iran.

Purtroppo alcuni sono in inglese e non sono stati tradotti in italiano, ve li propongo ugualmente e sarete voi a decidere. Man mano che leggo nuovi libri, continuerò ad aggiornare la lista per dare una panoramica più esauriente.

I più importanti libri sull’Iran per continuare a capire

Ottanta Canzoni, di Hafez

Possibilmente uno dei più seguiti, letti e amati poeti persiani, con le sue poesie (divan), Shamseddin Hafez ci dà uno dei libri sull’Iran più importanti che si possano leggere. E dopo che sarete stati in Iran almeno una volta vi accorgerete che non sono “solo” poesie ma molto di più.

Hafez, lungi dall’essere solo un poeta, in Iran è considerato una guida di vita. Le sue canzoni vengono lette in momenti difficili da chi cerca consiglio e conforto e non mancano mai sulla tavola di Yalda, la notte più lunga dell’anno, quando le famiglie iraniane si riuniscono intorno ai preziosi versi per riceverne ispirazione.

La poesia in Iran gioca un ruolo più importante che in altre società, è parte integrante delle relazioni sentimentali, dei rapporti personali. Il bisogno di poesia sembra venga alimentato direttamente dalla turbolenta politica antica e moderna del Paese. Sebbene risalenti a sei secoli fa, le canzoni di Hafez sono considerate sempreverdi e decisamente contemporanee, e oggi più di prima molto conosciute e diffuse anche all’estero.

In Iran non è inusuale sentire persone diverse e che provengono da differenti estrazioni sociali recitare i versi di Hafez e prenderli come ispirazione per risolvere i dilemmi della propria vita quotidiana. Anche io mi sono ritrovata a “estrarre” un divan di Hafez a caso e farmelo leggere come ammonimento o consiglio per il futuro, quindi vi assicuro che dopo aver letto le sue poesie, vi unirete ai gruppi di iraniani raccolti intorno alla sua tomba a Shiraz con una maggiore consapevolezza dell’amore e del rispetto che provano per il loro poeta nazionale.

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Poesie mistiche, Rumi

Jelaluddin Mawlana Rumi è un poeta mistico sufi nato nel tredicesimo secolo nella regione di Balkh nell’Afghanistan moderno. Nonostante siano passati secoli, la sua voce è sempre forte e le sue parole sono spesso citate come riferimento e ispirazione, e considerate un legame con l’anima e il divino.

Quello che si dice di Rumi è proprio che abbia l’abilità di descrivere l’indescrivibile, il divino.

Benché le sue poesie non descrivano fisicamente l’antica Persia, non daranno informazioni di carattere storico, sono un importante punto di riferimento della cultura e letteratura persiana che, come Hafez, è spesso citato nella vita quotidiana ancora oggi.

Con Rumi ci immergiamo nella mistica dell’anima, dello spirito, di quello che è giusto e sbagliato, del trascendentale.

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Le notti di Teheran, di Mahbod Seraji

Decisamente non una lettura allegra e spensierata, ne “Le notti di Teheran” Mahbod Seraji ci racconta la storia di Pasha, un ragazzo di Teheran che ama godersi le notti estive dai tetti della sua città. È pazzamente innamorato di Zari, bellissima figlia dei vicini, che però è promessa sposa del “Dottore”, un giovane comunista, rivoluzionario e sognatore.

Il romanzo è ambientato durante il regno dell’ultimo scià Pahlavi e ne descrive tempi di davvero poca libertà, sommarie indagini condotte dalla polizia segreta Savak, e di repressione di ogni tipo di protesta. I diversi personaggi del libro formeranno un forte legame tra loro, e le loro tragiche storie ne risulteranno inevitabilmente interconnesse.

Primo romanzo di Mahbod Seraji, mi è piaciuto davvero tanto e dopo averlo finito speravo in una continuazione, anche perché l’ultimo capitolo lascia un po’ di spazio alla speranza in una fine meno tragica. Ho letto da qualche parte che l’autore stava lavorando a un secondo libro in continuazione di questo ma non penso l’abbia pubblicato o anche finito, sempre che veramente l’abbia iniziato.

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Shahnameh, di Ferdowsi

Il più esaustivo poema epico che copre secoli di letteratura, storia e cultura persiana dalle origine della Grande Persia ad approssimativamente l’anno 1000, periodo in cui è stato scritto, Shahnameh, tradotto come Il Libro dei Re (letteralmente “lettera” dei re), è il capolavoro di Hakīm Abol-Ghāsem Ferdowsi.

Il più vasto poema epico scritto da un singolo autore, Shahnameh è anche considerato uno dei più importanti esempi di letteratura al mondo, oltre a essere uno dei più importanti libri mai scritti in lingua persiana. Con questa enorme collezione di storie e racconti viaggerete attraverso l’Iran pre-islamico dal momento della Creazione fino alla conquista araba del settimo secolo.

Leggerete storie di famiglie, amore, trionfo nazionale, coraggio e tutte le sfumature dei sentimenti umani sviluppati nelle avventure che vedono come protagonisti personaggi come Rostam e Sohrab, gli eroi più conosciuti, Mehrab Kaboli, il nonno di Rostam, il rivoluzionario fabbro Kaveh e l’eroica figura di Arash l’Arciere.

Ambientato nelle regioni del Grande Impero Persiano che oggi corrispondono ad Afghanistan, Tajikistan e ovviamente Iran, Shahnameh parla anche degli inizi dello Zoroastrismo, la religione principale in Persia prima dell’avvento dell’Islam, e della sua fine, con la morte dell’ultimo re Sassanide.

Molto difficilmente riuscirete a leggerlo tutto d’un fiato, ma sicuramente vi innamorerete di alcune delle sue storie e dei suoi personaggi. Se quello che state cercando è il più completo tra i libri persiani e un punto di riferimento della cultura, letteratura e mitologia iraniana, l’avete trovato.

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Mille farfalle nel sole, di Kamin Mohammadi

Il titolo è tradotto in maniera alquanto bizzarra, visto che la versione originale in inglese si intitola “The Cypress Tree”, l’albero di cipresso, un simbolo molto importante nella cultura iraniana.

Scritto dalla giornalista BBC Kamin Mohammadi, “Mille Farfalle nel Sole” è la storia personale dell’autrice e della sua famiglia. Figlia di un impiegato della British Oil Company che operava in Iran durante il regno dell’ultimo scià, Kamin Mohammadi e la sua famiglia hanno dovuto lasciare l’Iran quando è scoppiata la Rivoluzione Islamica nel 1979. A nove anni, quindi, è iniziata la sua vita in esilio nel Regno Unito.

Sebbene non sia decisamente la più grande fan della Rivoluzione Islamica, traspare subito la nostalgia e l’amore che l’autrice prova per la sua terra. Il romanzo è un affascinante racconto di come la sua vita sia subito diventata un misto tra lo sforzo per adattarsi allo stile britannico e il suo continuo desiderio di tornare nel cortile interno della casa di sua nonna, tipico elemento delle abitazioni tradizionali iraniane e della vita locale, rumorosa e cerimoniosa.

Amerete le descrizioni vivide che mostrano un Iran pieno di energia, colori e degli inebrianti profumi di tè e erbe delle diverse regioni, dal Kurdistan al Khuzestan, da Shiraz a Teheran. Tutte descrizioni che accompagnano il lettore in un viaggio attraverso gli alti e bassi della famiglia Mohammadi paralleli alla turbolenta storia contemporanea dell’Iran.

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Leggere Lolita a Teheran, di Azar Nafisi

Nonostante i tanti premi e gli apprezzamenti della critica, questo non è il mio libro preferito sull’Iran. Un’insegnante di letteratura che ha smesso di lavorare come conseguenza della Rivoluzione Islamica e del suo rifiuto di indossare il velo inizia a riunire sette tra le sue studentesse più appassionate a casa sua tutti i giovedì mattina per parlare di autori occidentali apparentemente vietati in Iran.

In tutta onestà, e probabilmente un po’ troppo francamente, ho deciso di includere “Leggere Lolita a Teheran” in questa lista di romanzi sull’Iran semplicemente perché è molto famoso e mi sembrava di essere poco esauriente nel non farlo. Ho trovato che il tono un po’ troppo presuntuoso dell’autore rendesse il libro lento e spesso pesante da continuare. Una delle cose che mi è piaciuta di meno è che, sebbene descriva l’estrazione e il contesto familiare delle ragazze, non parla molto di Teheran o dell’Iran in generale, ma che usi troppe pagine a recensire i classici della letteratura, che non era decisamente quello che mi aspettavo. Adoro leggere, e ho letto la maggior parte dei libri che cita, ma se volessi leggerne una recensione, la cercherei altrove. Diciamo che mi aspettavo meno “leggere Lolita” e più “a Teheran”.

Il libro è stato accolto con grande entusiasmo dai media occidentali, abbastanza comprensibilmente se pensiamo che il suo obiettivo principale era quello di criticare i governi della Repubblica Islamica. Tuttavia, la reazione dei lettori è stata decisamente meno calorosa, forse perché come me, molti sono stati delusi da una promessa non mantenuta.

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Censura. Una storia d’amore iraniana, di Shahriar Mandanipour

Affrontando l’argomento sensibile di innamorarsi e iniziare una relazione sentimentale in Iran, “Censura. Una storia d’amore iraniana” è il primo romanzo di Shahriar Mandanipour tradotto in inglese e in seguito in altre lingue. In un tono alquanto ironico, l’autore affronta il controverso argomento della censura in un romanzo di finzione concentrato sulla realtà di essere artisti e innamorati nell’Iran odierno.

Così una storia d’amore viene raccontata in parallelo con lo sviluppo storico della censura in Iran nel corso dei secoli.

Mandanipour affronta l’argomento in modo originale, paragonando i rischi della sua professione di scrittore indipendente a quelli di innamorarsi con le limitazioni che la società e cultura iraniane impongono. Il suo stile inusuale e contemporaneo comprende l’uso di frasi letteralmente “depennate” come a significare la condivisione con i lettori dei suoi pensieri che rischiano di venire censurati.

Ironico, irriverente e sensibile, Mandanipour è un buon classico della letteratura persiana contemporanea che mostra l’evoluzione di una delle culture più ricche e meno capite al mondo.

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